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Questo blog è il frutto di un atelier di scrittura pratico e virtuale a cui partecipano gli allievi del Centre Italiance.

sabato 2 febbraio 2013


Indulto

Il Presidente Napoletano auspica fortemente un'amnistia per diminuire il sovraffollamento carcerario attuale di 22.000 detenuti su un totale di 66.000. Nel 2006 Prodi aveva gia liberato 18.000 prigioneri su 60.000 perché c'erano soltano 42.000 posti disponibili.
In Francia, il nuovo Ministro della Giustizia, la Signora Tobira, si oppone ad una semplice amnistia generale delle pene brevi per ridurre l'attuale tasso di sovraffollamento del 117 %. Sottoporrà prossimamente un progetto di legge per iniziare una discussione pubblica sul funzionamento della giustizia penale, l'impegno della prigione e l'efficacia delle pene.
In California, un giudice ha rilasciato 30.000 dei 140.000 incarcerati con la giustificazione che il sovraffollamento delle carceri non sarebbe compatibile con la dignità umana e perché le condizioni carcerarie sarebbero contrarie allo scopo principale dell'imprigionamento, la risocializzazione del delinquente.
Ma che sta succedendo? Il principio della "pena retributiva", le sentenze sempre più lunghe, le condizioni di detenzione sempre più umilianti come deterrente per futuri criminali e tutto l'arsenale della repressione non sarebbero più validi per combattere la criminalità?
Con dati come il calo del 10 % della delinquenza notificata alla Polizia dal 1992,  ma allo stesso tempo una crescita della popolazione carceraria del 20 % in Germania, del 40 % in Francia ed in Italia e del 70 % negli Stati Uniti, le società democratiche avrebbero almeno potuto chiedersi se quest'evoluzione opposta fosse stata nell'interesse generale. Questo tanto più che il tasso di recidiva entro 5 anni dal rilascio era da molti anni fra il 20 e il 31 % negli paesi scandinavi (conosciuti per la loro politica molto sociale di risocializzazione), ma attorno al 60 % in Francia ed in Italia ed al 70 % negli Stati Uniti nello spazio di 3 anni dopo il rilascio.
La maggioranza degli Avvocati, Criminologi e Volontari di prigione avrebbero voluto che il pubblico, la stampa ed i politici si interrogassero sul fondo del problema (cioè la relazione della povertà, della mancanza di scolarità, dei problemi psicologici e razzisti dei detenuti con l'incarceramento, lo scandalo della detenzione preventiva, il carattere criminogeno della prigione, la verità sul reinserimento, ecc.). Invece è la penuaria finanziaria che spinge adesso lo Stato e l'amministrazione penitenziaria a ridurre la popolazione carceraria. Nella crisi attuale non è più molto ammesso  trasferire servizi supplementari alla "Prison Industry" privata e ndebitare così ancora di più i bilanci pubblici.
A malincuore, noi gli "idealisti" della prigione, ci troviamo nello stesso campo dell’ultraconservatore candidato alla Presidenza americana Newt Gingrich che, anche lui,  ha approvato l'indulto californiano. La sua giustificazione era invece  che il costo medio annuale per un detenuto era di $ 47.000  paragonato a quello di uno studente che è soltanto di $ 8867. Inoltre,  in Calfornia erano state costruite 21 prigioni in 20 anni , ma soltanto un campus universitario. Gingrich. Ci sono ancora molte cose da fare, perché negli Stati Uniti 2.3 Milioni di persone sono incarcerate e 7,2 Milioni sono sotto controllo giudiziario. Forza!

Erich

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