Indulto
Il Presidente
Napoletano auspica fortemente un'amnistia per diminuire il sovraffollamento
carcerario attuale di 22.000 detenuti su un totale di 66.000. Nel 2006 Prodi
aveva gia liberato 18.000 prigioneri su 60.000 perché c'erano soltano 42.000
posti disponibili.
In Francia, il
nuovo Ministro della Giustizia, la Signora
Tobira , si oppone ad una semplice amnistia generale delle
pene brevi per ridurre l'attuale tasso di sovraffollamento del 117 %. Sottoporrà
prossimamente un progetto di legge per iniziare una discussione pubblica sul
funzionamento della giustizia penale, l'impegno della prigione e l'efficacia
delle pene.
In California, un
giudice ha rilasciato 30.000 dei 140.000 incarcerati con la giustificazione che
il sovraffollamento delle carceri non sarebbe compatibile con la dignità umana
e perché le condizioni carcerarie sarebbero contrarie allo scopo principale
dell'imprigionamento, la risocializzazione del delinquente.
Ma che sta
succedendo? Il principio della "pena retributiva", le sentenze sempre
più lunghe, le condizioni di detenzione sempre più umilianti come deterrente
per futuri criminali e tutto l'arsenale della repressione non sarebbero più validi
per combattere la criminalità?
Con dati come il
calo del 10 % della delinquenza notificata alla Polizia dal 1992, ma allo stesso tempo una crescita della popolazione
carceraria del 20 % in Germania, del 40 % in Francia ed in Italia e del 70 %
negli Stati Uniti, le società democratiche avrebbero almeno potuto chiedersi se
quest'evoluzione opposta fosse stata nell'interesse generale. Questo tanto più
che il tasso di recidiva entro 5 anni dal rilascio era da molti anni fra il 20
e il 31 % negli paesi scandinavi (conosciuti per la loro politica molto sociale
di risocializzazione), ma attorno al 60 % in Francia ed in Italia ed al 70 %
negli Stati Uniti nello spazio di 3 anni dopo il rilascio.
La maggioranza
degli Avvocati, Criminologi e Volontari di prigione avrebbero voluto che il
pubblico, la stampa ed i politici si interrogassero sul fondo del problema (cioè
la relazione della povertà, della mancanza di scolarità, dei problemi psicologici
e razzisti dei detenuti con l'incarceramento, lo scandalo della detenzione
preventiva, il carattere criminogeno della prigione, la verità sul reinserimento,
ecc.). Invece è la penuaria finanziaria che spinge adesso lo Stato e l'amministrazione
penitenziaria a ridurre la popolazione carceraria. Nella crisi attuale non è
più molto ammesso trasferire servizi
supplementari alla "Prison Industry" privata e ndebitare così ancora
di più i bilanci pubblici.
A malincuore, noi
gli "idealisti" della prigione, ci troviamo nello stesso campo dell’ultraconservatore
candidato alla Presidenza americana Newt Gingrich che, anche lui, ha approvato l'indulto californiano. La sua
giustificazione era invece che il costo
medio annuale per un detenuto era di $ 47.000 paragonato a quello di uno studente che è soltanto
di $ 8867. Inoltre, in Calfornia erano
state costruite 21 prigioni in 20 anni , ma soltanto un campus universitario. Gingrich.
Ci sono ancora molte cose da fare, perché negli Stati Uniti 2.3 Milioni di
persone sono incarcerate e 7,2 Milioni sono sotto controllo giudiziario. Forza!
Erich
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