A Napoli, una casa abbandonata diventa prigione per
una giornata. Salvatore, diciassettenne,
viene costretto dalla mafia a sorvegliare una ragazza, Veronica. Prima ostili tra loro, poco a poco la relazione si trasforma.
Tutti i due sono dipendenti di una rete che struttura la comunità, la protegge e la
punisce. Le regole sono decretate dalla Camorra e ognuno deve rispettarle.
Veronica le ha infrante e per questo, deve essere sequestrata fino alla
decisione presa sulla sua sorte. Salvatore, povero venditore di granite è
rapito per sorvegliarla. Tutti e due accettano con fatalità la situazione. Si osservano e si oppongono in un luogo deserto,
teatro di disperazione, ai margini della città,
silenzioso, buio e inquietante, roso dalla ruggine,.
Poi dopo che ciascuno ha valutato il nemico,
decidono di unirsi per esplorare il loro
territorio fino ai suoi limiti. Scendono nello
scantinato dell’edificio dove l’acqua della fogna ha creato un laghetto.
All’improvviso immaginano di essere navigatori
verso una terra ignota. Scalano tutti i piani per sbucare
sul tetto alla luce del giorno, sopra la città brulicante e rumorosa che tanto li rassicura,
quanto li minaccia. Si avventurano insieme nel giardino invaso dalle erbacce,
dove riscoprono la spensieratezza dei giochi infantili: Salvatore racconta
storie d’uccelli, e si abbandonna alla pioggia benefica;
Veronica si lancia in una corsa folle, che la conduce al di là del recinto della casa. Si
trova in un luogo anonimo, una strada con stabili senza anima. Non sceglie di
scappare, forse perché la prigione sembra una zona
più sicura o perché non vuole procurare cattive
conseguenze a Salvatore. Allora torna
indietro e ritrova il ragazzo, sollevato e felice di rivederla.
Più tardi, si separano senza uno sguardo per non tradire il loro segreto,
sigillando in un patto silenzioso
quest’intervallo di complicità.
Tutti e due, per la durata di una giornata,
hanno dimenticato la loro vita di adulti. Si sono creati
un altro spazio di libertà, un momento in cui il tempo si
è fermato e dove gli è concessa
una parentesi di poesia e di pace. Come in un paradiso perduto,
hanno assaporato l’innocenza dell’infanzia e
cosi hanno ridato alla loro giovane esistenza il suo corso naturale.
Flory
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