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Questo blog è il frutto di un atelier di scrittura pratico e virtuale a cui partecipano gli allievi del Centre Italiance.

mercoledì 31 ottobre 2012

Corrida


Torno a casa, sono le otto.
Ho fame e non ho voglia di cucinare.
I piatti non sono lavati e la lampadina della cucina sta per spegnersi.
Apro il frigo, prendo la bistecca avvolta nella carta.
Per goffaggine la lascio cadere e la bistecca sembra fuggire della carta.
La raccolgo, la sciacquo.
Poi metto l’olio nella pentola con la fiamma al massimo.
Butto la bistecca dentro.
Subito la carne diventa di un colore rosso vivo, si ritrae, i lati nervosi si sollevano, fischia mentre frigge, un sibilo strano. Apro la finestra, la pioggia è cosi forte che alcune gocce atterrano nel olio bollente che schizza sul mio viso. Non è possibile girarla.
Ancora due minuti di lotta e la carne diventa marrone, non si muove più. La rigiro.
Ora è cotta.
La metto nel piatto. Prendo le posate e pianto il coltello dentro.
Forse l’ho uccisa e che sto per mangiare un cadavere.
Non ho più fame, mi preparo un po' di verdura.

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