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Questo blog è il frutto di un atelier di scrittura pratico e virtuale a cui partecipano gli allievi del Centre Italiance.

venerdì 22 marzo 2013

Verbi infiniti e domande

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Già sono le otto, la gente si prepara ad andare lavorare
Parte cosi sempre senza prendere il tempo di mangiare
Nella metro, che fortuna, il mio vicino ha dimenticato di profumarsi
In ogni modo, siamo tutti obbligati di frequentarsi
Arriviamo in ufficio, già alle nove alcuni sono costretti ad arrabbiarsi.
È sempre colpa dell’altro scemoForse me stanno per criticare
Rifiuto di praticare
Questa lingua che non è adoperata altro che per provocare
I pettegolezzi, sono cose che dovrei sentire
Ma preferisco far finta di dormire
E di continuare a sognare
O di essere preoccupata
Del mio monitor che fa finta di non capire
E che per cominciare ci mette tempo a non finire.
E io che non avevo voglia di lavorare!
Allora guardo dalla finestra e mi metto a pensare
che la libertà è difficile a comprare
Spetta a me di afferrarla
E il più a lungo che io possa, conservarla.
Mezzogiorno, tutti: pettegole, capo, segretarie, tutti i prototipi della terra cominciano a sorridere
E smettono di piangere
All’idea di andare a mangiare,
acqua vino, cibo pepato, salato e dolce sono fatti per tutti riconciliare.
Giumelina

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